Trovare le parole

Le parole esprimono quel che siamo, ci aiutano a realizzare i nostri desideri, e sono uno strumento prezioso per indagare il mondo. A cosa serve trovare le parole?

Non ci sono parole giuste o sbagliate, solo parole adatte. 

Credo che una buona scrittura debba essere capace di racchiudere tutto, senza necessità di spiegazioni, e al tempo stesso di escludere il superfluo. Di qualsiasi racconto si tratti.

A questo serve trovare le parole.

Ci troviamo a scrivere curriculum, lettere motivazionali, presentazioni, abstract di progetti e piani di comunicazione e sappiamo che lì deve esserci tutto; l’essenziale. 

Una scrittura che vada dritto all’essenza, alla sua parte sostanziale e indispensabile.

Soprattutto in ambito professionale siamo portati a ragionare – quasi esclusivamente – in termini di target ed è così che la scrittura diventa orientata, funzionale a qualcosa.

Il Curriculum è orientato al colloquio di lavoro, l’Abstract vuole convincere della bontà di un progetto, il piano di comunicazione è orientato al cliente. Ed è così che si scatena l’Horror Vacui, l’ansia da foglio bianco.

Fino a che continuiamo a chiederci se il nostro racconto piacerà, se sarà adatto, convincente, interessante rischieremo l’impasse di non riuscire nemmeno a cominciare.

E se provassimo a invertire lo sguardo?

Se ci chiedessimo dove nascono le parole invece che dove finiscono, riusciremmo a concentrarci sul come e dove cercare le nostre parole.

In un libro, in un film, in un dizionario, al telefono e davanti ad un caffè.

Io amo trovare le parole nei dizionari. Mi piace darmi il tempo di perdermi nelle definizioni, nelle etimologia , nella pronuncia e nelle classificazioni. Mi appassiono ai sinonimi e ai contrari e mi lascio rapire dal labirinto della lingua. 

Poi quando riesco ad uscirne sento di aver percorso un lungo cammino – i labirinti venivano costruiti proprio per simulare un pellegrinaggio per chi non poteva intraprendere un vero viaggio – e di avere nuove parole e nuovi concetti a disposizione dei miei racconti.

Tu ci pensi mai a dove nascono le tue parole?

Ph. Toa Heftiba on Unsplash

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