Le parole sono un atto, una scelta. Parole potere e responsabilità. Costruiscono, identificano, configurano.
La mia amica Valeria Zangrandi, nella sua ultima newsletter, ha scritto questa cosa qui che ha dentro di sé una forza creativa e narrativa incredibile.
“Se scelgo le parole per la mia storia ho il potere di costruirla. Di costruirmi.“
Abbiamo bisogno del principio causa-effetto, della costruzione linguistica e pratica. Ci serve per vederci nel presente e costruirci uno sguardo al futuro. Individuale e collettivo. Abbiamo bisogno di parole che siano all’altezza dei nostri sogni e delle nostre competenze.
Le parole sono le porte e le finestre della percezione di noi stesse e del mondo. La nostra esperienza del mondo, infatti, dipende anche dalle parole che ascoltiamo e da quelle che usiamo per descrivere e descriverci.
Oltre il linguaggio inclusivo, sento che abbiamo bisogno di un linguaggio descrittivo. Capace di modellarsi intorno alle nostre forme fisiche, mentali ed emotive.
Parole potere e responsabilità, le parole delle donne
Un po’ di tempo fa, lavorando ad un percorso di narrazione professionale con un gruppo di donne, ho capito quanto non siamo – ancora – capaci di descriverci professionalmente. Tendiamo ad operare tutta una serie di diminuzioni, di sottrazioni e di mozzature.
Ci guardiamo come se fossimo dei moncherini, incomplete e mai all’altezza. Come se mancasse sempre un pezzo per essere veramente brave, capaci, competenti, professionali e professioniste.
E quanto potere hanno le parole. Hanno potere e responsabilità.
Creano valore, creano nuovi mondi possibili.
La partecipazione alle narrazioni e l’attivazione di auto-narrazioni ci rende attive e consapevoli di chi siamo e del posto che in questi nuovi mondi possibili vogliamo occupare, ridimensionando la polarizzazione tra privato a pubblico e tra uomo-donna.
Donne, lavoro e parole
Giovedì 27 maggio ne parliamo con Valeria in una diretta Instagram. Abbiamo scelto di darci un appuntamento per portare in uno spazio condiviso queste riflessioni e alcuni temi che ci stanno a cuore. Lavoriamo entrambe con tante donne e sappiamo quanto le parole che ognuna sceglie per la sua narrazione siano importanti. Vengono da luoghi profondi e hanno bisogno di essere guardate, di venire alla luce.
La mia amica e ostetrica Martina Montagano, mi ha insegnato che si può essere madri di esseri umani, di progetti e che il vero cambiamento del sentire femminile può iniziare dal modo in cui il femminile si racconta.
Se ti va ci vediamo giovedì prossimo, sarebbe molto bello averti tra i commenti a condividere con noi questi pensieri che si fanno parole e ci aiutano a cambiare piccoli pezzi di mondo.