La narrazione del successo professionale delle donne passa, troppo spesso, attraverso storie fatte di grandi sacrifici. Insomma, donne di successo, donne di sacrificio.
Questa narrazione è fatta di ostacoli insormontabili che la prode eroina ha superato e piccole tragedie che l’hanno resa la donna forte, coraggiosa, incredibile che oggi è.
E tutto questo l’ha fatta diventare manager, ceo, direttrice di una qualche meravigliosa azienda.
La storia della principessa che prima veniva salvata – vedi Biancaneve baciata dal principe – e oggi si salva da sola.
Donne di successo
Cos’è il successo e perché ci sta tanto a cuore?
Succèsso s. m. [dal lat. successus -us «avvenimento, buon esito», der. di succedĕre, nel sign. di «avvenire» e in quello di «riuscire, avere buon esito»] La parola successo ha tanto a che fare con il succedersi, il susseguirsi di fatti, di avvenimenti; quanto con opere, imprese e attività che hanno conseguito risultati particolarmente felici.
Successo e felicità, spesso vanno per mano ma vengono e vanno in luoghi molto diversi.
Il successo ha molto a che fare con la “sociabilità” del suo racconto e con l’approvazione sociale che ne consegue.
La felicità sta in posti insoliti, ignoti ed è fatta di tutte quelle cose difficili da spiegare.
È un mondo difficile
E vita intensa
Felicità a momenti
E futuro incerto
Il fuoco e l’acqua
Con certa calma
Serata di vento
E nostra piccola vita
E nostro grande cuore
Donne di sacrificio
non passa il test di ingresso | perde sua madre | è vittima di discriminazioni | inizia come cameriera
Così decine di articoli, post sui social, video e podcast avviano il racconto di donne di successo.
Per essere donne di successo sembra si debba passare attraverso il sacrificio.
sacrifìcio s. m. [dal lat. sacrificium, comp. di sacrum «rito sacro» e –ficium «-ficio»]
Un sacrificio, una grave privazione o rinuncia, volontaria o imposta, a necessità elementari, materiali o morali.
Il viaggio dell’eroina è tutto concentrato sulla caverna profonda e sulla prova centrale che questa deve superare. Draghi spaventosi e stregoni maledetti.
La prosperità deve passare attraverso una serie di avvenimenti negativi che minano l’eroina. E solo questi, atroci e devastanti, possono portare ad una fatale compensazione.
Una nemesi fatta di giustizia compensatrice, quasi divina.
Una nuova narrazione, una nuova normalizzata felicità
È possibile costruire una nuova narrazione? Spero, credo, voglio.
Si possono raggiungere grandi e importanti obiettivi professionali senza che il sacrificio debba essere l’unico viatico per arrivarci.
Se continueremo a raccontare le donne attraverso questa intangibile tassa della sofferenza, perpetueremo una narrazione di eroine afflitte e tormentate, non di donne luminose ed energiche.
Donne a cui non basta impegnarsi, studiare, dedicarsi con passione.
No. Serve soffrire, sacrificarsi in nome di una felicità futura.
Come costruire una nuova narrazione?
Ecco, io mi impegno a non generarmi sofferenze che non ho per sentire di meritare i miei successi e tutti quegli attimi di felicità conquistata.
Me li voglio godere come glitter e smalti colorati
E voglio anche spargerli qua e là e condividerli con altre donne che sentono di meritare le gioie che hanno. Una sorta di normalizzazione della felicità