Se c’è una cosa che questo ultimo anno mi ha insegnato è a prendermi cura del mio benessere emotivo.
Per decenni le scuole di management hanno insegnato come migliorare la produttività, aumentare la responsabilità e fornire feedback. Ma nessuna di queste abilità ha preparato i leader a gestire lo stress emotivo e l’impegno di dipendenti e collaboratori.
Di solito, le competenze di leadership sono raggruppate in tre principali categorie. Ovvero saper guidare:
- L’organizzazione
- Le persone
- Se stess*
Ma quello che è accaduto in questi ultimi 12 mesi ci ha posti di fronte ad un nuovo bisogno, quello di benessere emotivo. E della capacità di chi si occupa di leadership di saperlo prima di tutto riconoscere e, poi, di riuscire a guidarlo concretamente.

Cosa significa Benessere emotivo?
Il benessere emotivo include la predisposizione a sopravvivere e prosperare nonostante lo stress del lavoro e della vita. Significa essere resilienti? No. Significa essere resistenti!
Significa proporsi una gestione armonica e inclusiva e magari guidata dai propri valori e dalla creatività.
Resilienza o Resistenza
Il concetto di resilienza è stato molto utilizzato negli scorsi mesi. Ci è servito per spiegare la capacità di adattamento. Ma quanto siamo disposti ad accettare passivamente e adattarci ai cambiamenti?
Un corpo resiliente è passivo, un corpo resistente reagisce attivamente agli “urti”.
Nonostante il rischio, la resistenza ci permette di reagire, di vivere.
Resistenza significa anche guadagnare e mantenere la stabilità.
Come coltivare il benessere emotivo?
Non conta essere leader, manager, liber* professionist* o dipendenti, per prendersi cura di sé e degli altri – colleghi, business partner, soci. Il benessere emotivo include la consapevolezza del conoscersi, darsi valore e imparare a guidare le proprie scelte, senza subirle. Capacità di ascolto, apprezzamento interno ed esterno, riconoscimento dei propri valori, diventano strumenti chiave e competenze da allenare continuamente.
Sperimentare la meraviglia
In inglese si dice awe e comprende sorpresa, ammirazione, incantamento e meraviglia. Annamaria Testa la racconta benissimo e da quando ho letto questo articolo ho iniziato a sperimentarla, a farmi innamorare dalle cose. A svegliarmi con le margherite negli occhi e le ortensie che mi spuntano dalle maniche. Il mio benessere emotivo è, oggi, una priorità che a volte si tramuta nel mangiare sul divano la domenica a pranzo per “sfrasciare” un po’ e ribellarsi, intimamente, al pranzo della domenica!